venerdì 29 aprile 2011

INSALATA TIEPIDA DI GRANO, PISELLI E CRUDO - ENSALADA TEMPLADA DE TRIGO, GUISANTES Y JAMÓN

(versión en español más abajo)

Avete fatto la pastiera quest'anno? Io sì, ma non l'ho postata perché ho comprato una marca di grano che non conoscevo e non mi si è gonfiato il chicco a dovere... (diciamo le cose come stanno: io, la scritta "precotto", non l'ho proprio vista!) insomma, non mi ha soddisfatto al 100% e, tanto per fare il primo proposito di questo blog, preferisco aspettare l'anno prossimo. Dicevo, il nuovo grano mi ha fregato alla grande per la pastiera, ma si è dimostrato ottimo per i piatti salati. Nonostante io ami inventare insalate di tutti i tipi, l'ispirazione per questa l'ho presa dal libro di Laura Rangoni 500 ricette con i CEREALI - avena, orzo, grano, mais, miglio, farro, segale (Newton Compton Editori, 2001). Provatela, è davvero buo-nis-si-ma!


INGREDIENTI 
(per 2 persone molto affamate)

150 gr. di grano 
150 gr. di piselli freschi sgusciati
50 gr. di prosciutto crudo in un'unica fetta
1/2 cipolla
1/2 tazza di brodo
2 cucchiai d'olio evo
30 gr. di grana o parmigiano
sale e pepe

Cuocete il grano in abbondante acqua salata. Se comprate quello precotto dovrebbe bastare una decina di minuti, altrimenti mettete l'acqua presto, ché quello non trattato ci mette più di un'ora. Se anche voi, come me, deciderete di usare il precotto, potrete preparare il condimento nei dieci minuti in cui bollirà il grano. Fate imbiondire la cipolla in un cucchiaio d'olio, aggiungete il prosciutto tagliato a dadini (attenzione a non farlo seccare e indurire) e unite i piselli. Versate il brodo e fate cuocere per una decina di minuti. Scolate il grano e unitelo ai piselli. Infine salate e pepate a piacere e mantecate col rimanente cucchiaio d'olio e il formaggio. 
Mentre la mangiavo e mi stupivo di quanto fosse buona a ogni forchettata, ho pensato che potrebbe essere ottima anche con fave e pancetta oppure asparagi e speck. Chi la prova che batta un colpo! :-)
Buon appetito e buon fine settimana!

PS: Io cerco di evitare il burro più che posso, ma qualcosa mi dice che se vorrete usarlo al posto dell'olio non ve ne pentirete di sicuro.

VERSIÓN EN ESPAÑOL

Conozco a mucha gente que nunca ha comido trigo. Bueno, pues yo lo compro muy a menudo y me encanta hacer primeros platos con él. Todos los años en Semana Santa, además, hago un postre típico de Nápoles a base de trigo (el año que viene os pongo la receta, ahora no que no me ha gustado como me ha salido ya que he usado una marca de trigo que no conocía). A mi me gusta mucho improvisar ensaladas de todo tipo, sin embargo la inspiración para la de hoy me la dio el libro de Laura Rangoni 500 ricette con i CEREALI - avena, orzo, grano, mais, miglio, farro, segale (Newton Compton Editori, 2001). En España yo suelo comprar Trigo de la marca Nomen y estoy encantada con él: probad esta ensalada y ya me contaréis si está o no está ri-quí-si-ma.


INGREDIENTES
(para 2 personas muy hambrientas)

150 gr. de trigo
150 gr. de guisantes frescos
50 gr. de jamón en daditos
1/2 cebolla
1/2 taza de caldo
2 cucharadas de aceite

30 gr. de queso Grana Padano o Parmigiano Reggiano
Sal y pimienta

Cocemos el trigo como la pasta, en agua salada. Mientras tanto cortamos la cebolla y la freímos con una cucharada de aceite, añadimos el jamón teniendo cuidado que no se quede seco y al final los guisantes. Echamos el caldo y dejamos cocer durante unos diez minutos. Colamos el trigo, mezclamos con los guisantes, salpimentamos y ponemos la segunda cucharada de aceite y el queso rallado.
Mientras comía no me parecía verdad que estuviera tan rica, seguro que está igual de rica con habas y beicon o trigueros y speck (es un tipo de jamón del norte de Italia, pero seguro que el jamón serrano valdría igual). Si alguien lo prueba... ¡que pegue un grito! :-)
¡Buen provecho y buen finde!

PS: yo procuro no cocinar con mantequilla, pero si queréis usarla en lugar del aceite estoy segura de que no os vais a arrepentir.

martedì 26 aprile 2011

PLUM-CAKE AGLI AGRUMI E SEMI DI PAPAVERO - PLUM-CAKE DE CÍTRICOS Y SEMILLAS DE AMAPOLA

(versión en español más abajo)

Quanto mi piace l'abbinamento pioggia-torta nel forno! Tra ieri e oggi a Cagliari ha piovuto tanto e più piove più sento l'esigenza di rintanarmi in casa.

L'idea di questo cake è partita dal nostro alberello di kumquat che, in questo primo anno di vita con noi, ci ha regalato una ventina di frutti. Oggi mi sono svegliata con la voglia di raccogliere gli ultimi sopravvissuti - in realtà ne ho risparmiato uno, non ce la facevo a lasciare il mio piccolo albero completamente nudo! - e di farne qualcosa di molto profumato. Ho pensato che un limone appena raccolto e un'arancia bella dolce potessero esaltarne ancora di più il sapore... e poi mi son chiesta: "ma un tocco di colore?". Ed ecco la risposta: "un bel cucchiaione di semi di papavero!". Appena sfornato, poi, mi sembrava così spoglio che gli ho fatto uno sciroppo al volo con cui l'ho spennellato e che gli ha dato un aspetto ancora più appetitoso. Provare per credere!
Per gli amanti degli agrumi è qualcosa di veramente libidinoso. Io ne ho mangiato due fette con una tazzona enorme di tè nero alla vaniglia, ma domani ho intenzione di provarlo col latte e sono sicura che non mi deluderà.


INGREDIENTI 

per il plum-cake
160 gr. di farina 00
100 gr. di fecola di patate
190 gr. di zucchero
2 uova
75 gr. di burro (oppure olio di semi)
un'arancia
un limone
3 kumquat
un cucchiaio di semi di papavero
un cucchiaio di grappa
una bustina di lievito vanigliato
un pizzico di sale

per lo sciroppo
mezza tazza d'acqua
3 kumquat tagliati a rondelle
3 cucchiai di zucchero

Montate le uova con lo zucchero finché non si schiariscono e diventano spumose. Aggiungete il burro, il sale, le bucce grattugiate dell'arancia, del limone e di 3 kumquat, il succo degli agrumi (attenzione ai semi dei kumquat!) e il cucchiaio di grappa. Setacciare il mix di farina, fecola e lievito e aggiungete i semi di papavero solo alla fine. Preparate uno stampo da plum-cake e infornate in forno preriscaldato a 180º per 40 minuti circa.

Poco prima che il bimbo sia pronto (non aspettate di sfornarlo come me, fatelo durante la cottura), preparate lo sciroppo: in un pentolino mettete a bollire mezza tazza d'acqua con 3 cucchiai di zucchero e, quando bolle, tuffateci dentro i 3 kumquat tagliati a rondelle e privati dei semi. Saranno pronti in una decina di minuti, quando il liquido si sarà addensato e i frutti saranno diventati trasparenti.

Dopo aver fatto la prova stecchino, sfornate il plum-cake e spennellatelo con lo sciroppo, cercando di distribuire i kumquat in modo omogeneo perché ogni fetta abbia poi la sua bella rondellina di kumquat in superficie. Lasciatelo raffreddare - se non avete fretta di mangiarlo anche nel forno appena spento - e gustatelo magari proprio con un tè aromatizzato alla vaniglia.


VERSIÓN EN ESPAÑOL

¡Qué bien pega la lluvia de la calle con un pastelito en el horno! Entre ayer y hoy en Cagliari ha llovido mucho y cuanto más llueve yo necesito esconderme en casa.

La idea de este cake me la dio nuestro árbol de kumquat que en este primer año de vida con nosotros nos ha regalado unos veinte frutitos. Hoy me he despertado con ganas de recolectar los últimos supervivientes - en realidad he ahorrado la vida a uno de ellos, ¡me daba mucha cosa dejar a mi arbolito totalmente desnudo! - y hacer algún postre que tuviera mucho aroma. He pensado que un limón recién cogido y una naranja dulcecita pudieran exaltar aún más su sabor… y luego me he preguntado si unas semillas de amapola no pudieran darle un toquecito de color: ¡por supuesto que sí! En cuanto lo he sacado del horno y lo he visto tan tristón sin nada encima se me ha ocurrido hacerle un jarabe: yo creo que le queda de miedo.

Para los amantes de los cítricos es algo verdaderamente libidinoso. Yo he comido dos rebanadas con una taza de té negro a la vainilla y mañana tengo pensado provarlo también con lecha y ya sé que no me quedaré decepcionada.

INGREDIENTES

para el plum-cake
160 gr. de harina
100 gr. de fécula de patata
190 gr. de azúcar
2 huevos
75 gr. de mantequilla (o aceite de girasol y otro que no sea de oliva)
una naranja
un limón
3 kumquats
una cucharada de semillas de amapola
una cucharada de aguardiente
un sobrecito de levadura (posiblemente vanillada)
una pizca de sal

para el jarabe
media taza de agua
3 kumquats
3 cucharadas de azúcar

Montamos los huevos con el azúcar hasta que no se vuelvan claros y espumosos. Añadimos la mantequilla, la sal, la ralladura de la naranja, del limón y de los primeros 3 kumquats, el zumo de los cítricos (¡cuidado con las pepitas de los kumquats!) y la cucharada de aguardiente. Tamizamos la harina con la fécula y la levadura y juntamos las semillas de amapola solo al final. Preparamos un molde de plum-cake y horneamos en horno precalentado a 180º durante unos 40 minutos.

Poco antes de que el niño esté listo (no os esperéis hasta al final como yo, hacedlo durante la cocción), preparamos el jarabe: en un cazo ponemos a hervir media taza de agua con tres cucharadas de azúcar y cuando hierva echamos los últimos 3 kumquats en rodajitas y sin semillas. Estarán listos en unos diez minutos, cuando el liquido se habrá adensado y los frutos estén transparentes.

Después de haber hecho la prueba del palito (se introduce un palito en el medio del bizcocho y si sale limpito, sin migas, quiere decir que es hora de apagar el horno), sacamos el plum-cake del horno y le pintamos encima el jarabe con los kumquats que intentaremos distribuir de manera homogénea para que cada rebanada tenga su rodajita de kumquat encima. Y lo dejamos reposar - si no tenemos prisa en el mismo horno - para luego saborearlo, ¿por qué no?, con un té de vainilla.





domenica 24 aprile 2011

RAVIOLI RICOTTA E ZAFFERANO - RAVIOLIS DE QUESO RICOTTA Y AZAFRÁN

(versión en español más abajo)

Pronti, via! Sono anni che cerco il coraggio di aprire un blog di cucina tutto mio, uno spazio in cui trascrivere le ricette a cui sono più affezionata, ma anche i miei esperimenti... visto che ho la pessima abitudine di scrivere poco e niente mentre cucino, e se proprio mi ci metto lo faccio su qualche post-it volante che (con la testa che mi ritrovo) perdo regolarmente.

Quando, nel 2005, ho lasciato la mia adorata Sardegna per andare a vivere a Madrid, mi sono accorta di quanto amassi i sapori che mi avevano accompagnato nella crescita e di quanto fosse importante per il mio equilibrio interiore non perderli. Insomma, ho cominciato a cucinare, spadellare, infornare e sfornare, ho scoperto che vivere all'estero non vuol dire per forza mettere una croce sui piatti preferiti. Ecco spiegato il nome di questo blog, un accostamento (ricotta + zafferano) che dalle mie parti sa di casa.
La mia prima ricetta, perciò, non poteva che essere una ricetta dietro la quale si cela un mondo. Il mio mondo. Signore e signori, ecco a voi le loro maestà i ravioli. E non ravioli qualunque, bensì i miei preferiti, quelli ripieni di ricotta e zafferano, che a Cagliari mangiamo con un sugo leggero di pomodoro e una spolverata di grana oppure pecorino.

INGREDIENTI
(per una trentina di ravioli)

per la pasta
400 gr. di farina 00
250 gr. di semola fine (granito)
1 uovo grande
1 tazza d'acqua calda e salata

per il ripieno
500 gr. di ricotta mista (vaccina + ovina)
1 uovo grande
1 bustina di zafferano
la buccia di un limone grattugiato
da 1 a 3 cucchiaini di zucchero a seconda dei gusti
sale q.b.

Preparate la pasta: su una spianatoia mescolate le due farine, fate una fontanella e aggiungete metà dell'acqua, l'uovo e impastate. Se durante la lavorazione la pasta chiederà altra acqua... dategliene pure! Una volta pronta avvolgetela in un panno lontano da fonti di calore.

E adesso il ripieno: schiacciate la ricotta con una forchetta, aggiungete l'uovo, il sale, lo zafferano, la buccia di un limone grattugiato e lo zucchero.

Ora prendete dall'armadio l'Imperia o chi per lei, e tirate la pasta (io ne taglio un pezzo, poi lo schiaccio per benino con le dita e faccio due giri a 6, uno a 4 e poi l'ultimo a 2), formate delle montagnette di ripieno, avvolgetele e poi formate il raviolo come più preferite (mi raccomando, badate bene di togliere tutta l'aria, altrimenti potrebbero aprirsi in cottura).

A mano a mano che li fate, adagiateli su un vassoio di carta spolverato di granito o semola, facendo attenzione che non si attacchino l'uno all'altro.


Intanto avrete sicuramente preparato il sugo di pomodoro, vero? Io lo faccio al volo, senza soffritto e vi assicuro che è davvero buono: una scatola di pelati frullati (rigorosamente La Fiammante, i miei preferiti in assoluto), una cipolla tagliata a metà, una carota, un cucchiaino di sale e mezzo di zucchero, un giro d'olio e qualche foglia di basilico. Bene, allora mettete a bollire l'acqua, tuffateci un bel cucchiaione di sale e poi i ravioli: con delicatezza, per favore! Aspettate che salgano a galla, scolateli con una paletta forata per non gettarli nello scolapasta rischiando di romperli, adagiateli nel piatto, una bella spolverata di grana o pecorino (o entrambi)... e buon appetito!


VERSIÓN EN ESPAÑOL

¡Preparados, listos, ya! Hace años que quiero abrir un blog de cocina mío en el que escribir las recetas a las que más cariño tengo y también mis experimentos (ya que suelo apuntarlas en algún post-it que siempre acabo perdiendo, ¡vaya cabeza!), pero hasta hace unos días no me atreví.

Cuando, en el 2005, me despedí de mi querida Cerdeña para mudarme a Madrid, me dí cuenta de lo importante que eran para mi los sabores de mi infancia, así que empecé a trastear en la cocina y descubrí que vivir en otro país tampoco quería decir renunciar a mis platos favoritos. De aquí el nombre de este blog: Ricotta y Azafrán, dos sabores que pegan muy bien y en mi cabeza - y en mi boca también - saben a casita.
Así que detrás de esta primera receta hay todo un mundo. Mi mundo. Señoras y señores, aquí tenéis a sus majestades los raviolis. Y no unos raviolis cualquiera, sino mis favoritos, los rellenos de queso ricotta y azafrán, que en mi ciudad - Cagliari - comemos con tomate y queso Grana Padano rallado o con queso Pecorino Sardo curado rallado.

INGREDIENTES
(para unos treinta raviolis)

para la pasta fresca
400 gr. de harina (mirar el contenido proteínico, tiene que ser de un 10%)
250 gr. di semolina
1 huevo grande
1 taza de agua caliente y salada

para el relleno
500 gr. de queso ricotta mixta (de vaca y oveja)
1 huevo grande
1 sobrecito de azafrán en polvo
la ralladura de un limón
de 1 a 3 cucharaditas de azúcar según los gustos
una pizca de sal

Preparamos la pasta fresca: mezclamos las dos harinas, hacemos el típico volcán en el que echamos la mitad del agua, el huevo y amasamos. Puede que la masa pida más agua... y no la vamos a dejar morirse de sed, ¿verdad? Cuando esté hecha, la envolvemos en un trapo y la dejamos reposar lejos de fuentes de calor.

Y ahora el relleno: aplastamos la ricotta con un tenedor, añadimos el huevo, la sal, el azafrán, la ralladura de limón y azúcar.

Ahorita cogemos nuestra máquina para hacer pasta y estiramos la masa (la pasamos dos veces por los rodillos a la anchura 6, una vez a la 4 y al final una vez a la 2).
 

Ponemos encima de la pasta unas montañitas de relleno, las cubrimos y formamos los raviolis como más nos gusta (cuidado, hay que sacar bien el aíre para que no se abran luego en la olla).


Cuando los tengamos listos los ponemos en una bandeja de cartón con un poco de semolina, teniendo cuidado que nuestro bichitos no se peguen entre ellos.

Ahora ponemos a hervir el agua en una olla bastante grande. Mientras tanto hemos preparado el tomate, ¿verdad? Yo lo hago sin sofrito ni nada, solo una lata de tomates pelados que batimos con la batidora (por cierto, si alguien ha visto la marca La Fiammante en Madrid, ¡que por favor me diga dónde!), una zanahoria, una cucharadita de sal, media cucharadita de azúcar, un chorrito de aceite y unas hojas de albahaca. A fuego bajo y cazo tapado durante unos 35-45 minutos. En cuanto el agua esté hirviendo, echamos una cucharada abundante de sal y los raviolis con mucho cariño para que no se rompan. Estarán listo cuando suban a la superficie, suelen tardar unos 7-8 minutos. Colarlos mejor con una espumadora (tirarlos en el colador sería un trauma para ellos), añadirles el tomate, echarle un poquito de queso Grana Padano o Pecorino Sardo... y ¡a comer!