sabato 25 giugno 2011

ZUCCHERO AROMATIZZATO ALLA LAVANDA - AZÚCAR AROMATIZADA A LA LAVANDA

(versión en español más abajo)

Qui a Madrid ho i miei posti fissi dove, di tanto in tanto, andare a "rubare": il rosmarino lo prendo dietro casa, sulle scale che portano a las Vistillas; i fichi sul campo vicino alla villetta dei miei suoceri; le nespole sulla salitina dietro casa mia; le rose vicino a una piazzetta che attraverso sempre quando vado a prendere la metropolitana; la lavanda vicino al campetto di calcio che dà sul Carrefour di Móstoles. Non sarà molto, ma mi accontento.
Bene, il nespolo quest'anno è stato irraggiungibile, è diventato troppo alto e non sono riuscita a prendere neanche un frutto. Il rosmarino viene saccheggiato regolarmente. Le rose hanno già dato. Per i fichi è presto. Ma la lavanda... la lavanda è finalmente in fiore!! E quel colore, poi... non so, ma io, nei cespugli della lavanda, ci farei il bagno!


Devo ammettere di non averla mai amata particolarmente, ha un aroma un po' troppo intenso per i miei gusti ma, un po' come per il caffè, se me la si dà nelle giuste quantità, allora mi fa impazzire.
Come? Mai pensato di usare la lavanda in cucina? Bene, non è mai troppo tardi.
Ecco una preparazione che io devo sempre avere in casa, anche se magari non la uso. Ma devo sapere di avercela. Mi riferisco allo zucchero aromatizzato alla lavanda. Ottimo per dare un tocco speciale al tè della colazione, a una marmellata o a una torta. E facilissimo da fare. 

INGREDIENTI
(per un vasetto da 250 gr.)

250 gr. di zucchero 
3 - 4 spighe di lavanda secche

Se la raccogliete adesso, la lavanda sarà in fiore e bisognerà disidratare le spighette. Io, che sono un'impaziente nata e voglio tutto e subito, le metto in forno a 70º per una mezzoretta con lo sportello leggermente aperto, ma naturalmente si possono far seccare anche al sole.
Una volta pronta, si prede un vasetto di vetro ben pulito, si mettono i fiori, ci si versa lo zucchero e si lascia riposare per almeno una settimana. Dura fino all'anno prossimo!
Dimenticavo, si può fare benissimo anche con lo zucchero di canna.


VERSIÓN EN ESPAÑOL

Aquí en Madrid tengo mis sitios dónde de vez en cuando ir a "robar": el romero lo cojo detrás de casa, en las escaleras que llevan a las Vistillas; los higos en el descampado cerca del chalet de mis suegros; los nísperos en la cuesta al lado de mi casa; las rosas en una plaza que cruzo cuando voy al metro; la lavanda cerca del campo de fútbol al lado del Carrefour de Móstoles. No es mucho, pero me conformo con esto.
Pues a los nísperos este año no he llegado porque se ha puesto el árbol como un gigante. El romero lo saqueo cada dos por tres. Unas cuantas rosas ya las he cogido. Para lo higos es pronto todavía. Pero la lavanda... ¡la lavanda está en flor! Su color, no sé... ¡pero a mi me entran ganas de bañarme en la lavanda!

Tengo que reconocer que nunca la he amado muchísimo, tiene un aroma demasiado fuerte para mi, pero, un poco como con el café, si la tomo en pequeñas cantidades me encanta.
¿Qué? ¿Usar la lavanda para cocinar? Pues sí, nunca es tarde para hacerlo.
Aquí os dejo algo que necesito siempre tener en casa, aun que no llegue a usarlo a menudo: el azúcar aromatizada a la lavanda. Perfecto para dar un toque especial al té del desayuno, a una mermelada o a un bizcocho. Es super fácil de preparar.

INGREDIENTES
(para un tarro de 250 gr.)

250 gr. de azúcar
3-4 espiguitas de lavanda secas

Si recogemos la lavanda ahora que está en flor, tendremos que deshidratarla antes de usarla. Yo que no soy nada paciente y lo quiero todo YA, las pongo en el horno entreabierto a 70º durante una media horita. Pero claro, se puede dejar secar también al sol.
Cuando está lista, cogemos un tarro de vidrio bien limpio, dejamos caer las flores, echamos el azúcar y dejamos reposar durante por lo menos una semana. ¡Durará hasta el año que viene!
Ah, se me olvidaba, se puede hacer también con azúcar moreno.

giovedì 23 giugno 2011

INSALATA CON FICHI E FORMAGGIO DI CAPRA - ENSALADA CON HIGOS Y QUESO DE CABRA

(versión en español más abajo)

Madrid, 36 gradi. Il mio fruttivendolo è sommerso dalle pesche, dalle ciliegie e dalle buonissime picotas e io su cosa metto gli occhi? Sui fichi! L'estate è appena cominciata ma io sono già proiettata verso l'autunno... 


Eppure la ricetta di cui voglio parlare oggi è estiva, estivissima! In realtà dovrei darmi una calmata, perché il mio piccolo blog non ha nemmeno due mesi e io sto già diventando monotematica a suon di lattuga e scarola. Ma cosa ci posso fare se adoro le insalate? E poi, diciamoci la verità, col caldo che sta facendo, chi è che ha voglia di accendere il forno o sudare accanto a una padella? 

Ricettina sciuè sciuè anche questa volta.
INGREDIENTI
(per 2 persone)

250 gr. di insalata mista (scarola e radicchio)
100 gr. di formaggio di capra (io uso questo)
3 fichi grandi
due cucchiai di aceto balsamico di Modena
due cucchiai d'olio evo
un cucchiaio di miele
pepe macinato fresco (opzionale)

Lavate e tagliate l'insalata e i fichi (a me piace schiacciarli appena appena, ma se volete potete lasciarli anche a cubetti o addirittura a spicchi ), tagliate anche il formaggio. Preparate una vinagrette veloce miscelando l'olio con il miele e l'aceto di Modena. Mischiate il tutto, se vi va insaporite con un po' di pepe macinato, e divorate!


VERSIÓN EN ESPAÑOL

Madrid, 36 grados. Mi frutero casi que se ahoga entre melocotones, cerezas y picotas ¿y yo en que me fijo? ¡En los higos! El verano acaba de empezar y mi cabeza ya piensa en otoño... pero esta receta es veraniega, ¡veranieguísima! Tengo que admitir que debería parar con toda esta lechuga y escarola, ya que mi bloguito solo tiene dos meses y yo ya me he vuelto monotemática. Pero ¿qué puedo hacer si las ensaladas me encantan? Además, vamos a ver... con este calor ¿a quién se le ocurre encender el horno o sudar al lado de una sartén?

Recetita rapidita también hoy.


INGREDIENTES
(para 2 personas)

250 gr. de ensalada mixta (escarola y radicchio)
100 gr. de queso de cabra en medallones (yo uso este)
3 higos grandes
dos cucharadas di vinagre balsámico de Modena
dos cucharadas de aceite de oliva extra virgen
una cucharada de miel
pimienta recién molida (opcional)

Lavamos y cortamos las ensaladas y los higos (a mi me gusta aplastarlos un poquito, pero si querés podéis dejarlos en daditos enteros o en gajos), cortamos también el queso. Preparamos rapidamente una vinagreta batiendo el aceite con la miel y el vinagre de Modena. Mezclamos, si nos apetece añadimos una pizca de pimienta recién molida, y ¡devoramos!

mercoledì 22 giugno 2011

PASTA BRISÉE - MASA BRISA

(versión en español más abajo)

Ieri ho postato la ricetta delle mini quiche però poi ho pensato che non dovevo dare per scontato che tutti avessero una propria ricetta per la pasta brisée. In realtà, da quel che ho letto in giro, la ricetta è sempre la stessa, c'è poco da variare. È semplicissima.

INGREDIENTI
(per 350 gr. di pasta brisée o una base da 26 cm.)

200 gr. di farina
100 gr. di burro freddo
60 gr. d'acqua fredda
un pizzico di sale

Mettete nel frullatore (se potete, una decina di minuti prima di iniziare mettete anche il boccale del frullatore in frigo!) la farina, il burro a pezzi, un pizzico di sale e frullate fino a ottenere un composto sabbioso; ci vorranno pochi secondi. Estraete le bricioline dal robot da cucina e, su un piano di lavoro possibilmente freddo, fateci una fontana in cui aggiungerete l'acqua (fredda, mi raccomando!) a poco a poco. Lavorate il tutto fino a ottenere un impasto bello sodo e piuttosto elastico. Bisogna fare in fretta altrimenti il calore della mani scioglierà il burro. Una volta pronta, avvolgetela in un pezzo di pellicola e lasciatela riposare in frigo per un'oretta.

Quando volete usarla, la stendete con il mattarello, la mettete in un teglia da crostata imburrata, la bucherellate con una forchetta, le poggiate sopra un cerchio di carta da forno con dei legumi secchi e la infornate a 190º per 15 minuti. Potrete poi infornarla per altri 5 minuti senza la carta e i legumi. Ci versate il ripieno e infornate ancora fino a quando la vostra quiche/torta salata non sarà pronta. 
Per fare delle mini quiche non è imprescindibile la cottura cieca (ovvero senza ripieno), pero per quelle grandi lo consiglio caldamente, quantomeno per quei primi 15 minuti.


VERSIÓN EN ESPAÑOL

Ayer publiqué la receta de las mini quiches pero luego pensé que no todo el mundo tenía por qué tener su propria receta para hacer la masa brisa. En realidad, según lo que he leído, la receta es siempre la misma, no hay mucho que variar. Es muy, pero que muy simple.

INGREDIENTES
(para 350 gr. de masa brisa o una base de 26 cm.)

200 gr. de harina
100 gr. de mantequilla fría
60 gr. de agua fría
una pizca de sal

Ponemos la harina, la mantequilla cortada en trocitos y la pizca de sal en un robot de cocina que tenga lamas (si metemos el vaso en la nevera unos diez minutos antes de empezar, mejor) y mezclamos hasta que la masa se vuelva como arenilla; necesitaremos muy pocos segundos. Sacamos nuestras miguitas del vaso y, sobre una tabla o una encimera también fría, hacemos un volcán con ella en el que añadiremos el agua poquito a poco. Amasamos hasta obtener una masa compacta y elástica. Tenemos que trabajar deprisa para que el calor de nuestras manos no derrita la mantequilla. Cuando esté lista la envolvemos en un trozo de film transparente y la dejamos reposar en la nevera durante una horita.

Cuando la vayamos a usar, la estiramos con el rodillo, la ponemos en un molde bajito y ancho untado de mantequilla, la pinchamos con un tenedor, le ponemos un circulo de papel de horno encima, unos pesos (legumbres secos o arroz) y la horneamos a 190º durante 15 minutos. Luego podríamos hornearla otros 5 minutos sin papel ni legumbres. La llenamos con lo que sea y la horneamos otra vez con el relleno hasta que nuestra quiche/tarta salada esté lista. 
Para hacer mini quiches no es tan importante hornear la masa en ciego (es decir sin relleno), pero para las grandes sí que lo aconsejo, por lo menos durante esos primeros 15 minutos.

martedì 21 giugno 2011

MINI QUICHE CON ZUCCHINE, GAMBERI E MANDORLE - MINI QUICHES CON CALABACINES, LANGOSTINOS y ALMENDRAS

(versión en español más abajo)

Quanto può durare un raffreddore? Tre giorni? Cinque? Sette? Be' io ho perso il conto dei giorni ormai. Non stavo così male per un raffreddore da non so più quanti anni. Ho rimandato e rimandato la pubblicazione di nuovi post per via di un maledetto mal di testa che mi premeva sugli occhi e mi ha tenuto lontana dal computer, ma sono così contenta del risultato della ricettina che ho fatto provare alla mia amica-molto-incinta Marta prima di ammalarmi che non volevo più rimandare rischiando di dimenticarmi la ricetta e non trovare più le foto in mezzo alle centinaia che scatto... La cosa buona di questo riposo forzato è stata che ho cucinato un sacco, mi sono coccolata con varie tazze di tè caldo (sì, lo so, fa un caldo da morire, ma io non conosco altri rimedi per il mal di gola e odio il classico abbinamento latte-miele) e con l'ultima stagione di Desperate Housewives. A proposito, quanto mi piacerebbe fare una delle ricette di Bree! Voglio questo libro!!

La mia ricettina, dicevo: in realtà è partito tutto da una ricetta che ho visto su non so più quale rivista. No, con una ricetta che l'ING. mi aveva chiesto di fargli. Era piaciuta anche a me e sono subito andata a leggere gli ingredienti... ma, manco a dirlo, non avevo neanche la metà delle cose che ci volevano. Come al solito parto con un'idea e approdo da tutt'altra parte... Meno male che la maggior parte delle volte il risultato è - papillogustativamente parlando - ottimo. Provare per credere!


INGREDIENTI
(per 6 mini quiche da 9 cm di diametro o una quiche grande da 26 cm)

300 gr. di pasta brisée
una zucchina da 200 gr. circa
10 gamberi
2 uova piccole
40 gr. di ricotta
15 gr. di Grana Padano grattuggiato
75 gr. di latte
35 gr. di panna leggera
20 gr. di granella di mandorle
1 spicchio d'aglio
un cucchiaio d'olio evo
un bicchiere d'acqua
mezzo dado vegetale

Preparate la pasta brisée e lasciatela in frigo per almeno un'ora. Io uso sempre la mia ricetta: è veramente facile, ma se vorrete usare quella già pronta non c'è problema. 
Mettete a cuocere i gamberi. Io, anche questa volta, li ho comprati già bolliti. Lavate e tagliate la zucchina e cuocetela in padella con lo spicchio d'aglio schiacciato e il cucchiaio d'olio. Dopo qualche minuto allungate con un bicchierino d'acqua e mezzo dado vegetale. Lasciate cuocere finché le zucchine non si saranno ammorbidite. Lasciate raffreddare. Pelate i gamberi, che intanto dovrebbero essere pronti. Preriscaldate il forno a 180º-190º. Togliete l'aglio e frullate le zucchine con il latte, la ricotta, il Grana, le uova, la panna e 4 dei dieci gamberi. Aggiungete metà della granella di mandorle e mettete da parte il resto assieme ai 6 gamberi rimanenti.
Stendete la pasta brisée col mattarello. Versate il composto nelle tegliette precedentemente unte con un po' d'olio (attenzione, è piuttosto liquido, ma non vi preoccupate, nel forno prenderà consistenza) e infornate per una quarantina di minuti abbondante (il mio forno è ottimo, ma mooolto lento). Dopo dieci minuti di cottura aprite lo sportelletto del forno, spolverizzate le quiche con la granella di mandorle restante e guarnitele con i gamberi che avevate messo da parte. Sono ottime sia calde sia tiepide sia fredde.

VERSIÓN EN ESPAÑOL

¿Cuánto puede durar un catarro? ¿Tres días? ¿Cinco? ¿Siete? Bueno, yo ya he perdido la cuenta de los días. No sé hace cuánto ya que estaba tan mala por un resfriado. He retrasado la publicación de nuevas recetas porque tengo maldito un dolor de cabeza que me presiona los ojos y no me apetece estar delante del ordenados, pero estoy tan contenta con esta recetita que llevé a mi muy-embarazada-amiga Marta antes de acatarrarme que ya no quería retrasarme y olvidarla o perder las fotos entre las centenas que hago... Lo bueno de este reposo forzado ha sido que he cocinado un montón, me he mimado con muchas tazas de té caliente (ya lo sé que hace un calor que te mueres, pero no conozco otras maneras de aliviar el dolor de garganta y lo típico de leche con miel no me gusta nada) y con la última temporada de Mujeres desesperadas. Por cierto, ¡como me gustaría cocinar algún día alguna de las recetas de Bree! ¡Quiero ese libro!

La recetita del otro día: el realidad empezó todo con una receta que vi en una revista. No, con una receta que el ING. me pidió que le hiciera. Me gustó a mi también y leí inmediatamente los ingredientes... pero es que me faltaba como la mitad de las cosas. Como siempre empiezo con una idea y acabo vete tú a saber dónde... Menos mal que la mayoría de las veces el resultado es -papilogustativamente hablando- maravilloso. ¡Probar para creer!


INGREDIENTES 
(para seis mini quiches de 9 cm. de diámetro o una grande)

300 gr. de masa brisa
un calabacín de unos 200 gr.
10 langostinos (cocidos)
2 huevos pequeños
40 gr. de queso ricotta o requesón
15 gr. de queso Grana Padano rallado
75. gr de leche
35 gr. de nata ligera
20 gr. de almendras trituradas
1 diente de ajo
una cucharada de aceite de oliva
un vasito de agua
medio avecrem

Preparamos la masa brisa y la dejamos en el frigorífico durante una hora. Yo uso siempre mi receta: es muy fácil de hacer, pero si no nos apetece usamos la del supermercado y listo.
Lavamos el calabacín, lo cortamos y lo ponemos en la sartén con un diente de ajo aplastado y sin pelar y una cucharada de aceite. Después de unos poquitos minutos añadimos un vaso di agua y medio dado de avecrem. Dejamos cocer hasta que el calabacín se reblandece. Dejamos enfriar. Pelamos los langostino. Calentamos el horno a 180º-190º. Quitamos el ajo y batimos el calabacín con la leche, el queso ricotta o Requesón, el Grana Padano rallado, los huevos, la nata y 4 de los diez langostinos que teníamos. Añadimos mitad de las almendras y guardamos lo que queda junto con los 6 langostinos.
Estiramos la masa brisa con un rodillo. Echamos el relleno en los moldecitos untado previamente con aceite (cuidado que está bastante liquido, pero ya cuajará en el horno) y horneamos durante unos cuarenta minutos (mi horno está genial, pero es muuuy lento). Después se unos diez minutos abrimos y echamos encima de nuestra mini quiches las almendras que habíamos guardado y un langostino para cada uno. Se comen calientes, templadas o también frías.


martedì 14 giugno 2011

INSALATA DI SPINACI, ARANCE E FETA - ENSALADA DE ESPINACAS, NARANJAS Y QUESO FETA

(versión en español más abajo)

Da quando vivo in Spagna, anzi, da quando vivo anche in Spagna, ho allargato notevolmente gli orizzonti del mio palato: ho imparato ad apprezzare le zucchine (ebbene sì, prima le odiavo e ora le amo), le lenticchie, i ceci, ho scoperto gli avocado, mi sono innamorata degli slurposissimi duroni spagnoli (picotas), ma soprattutto, ho scoperto un sacco di nuove foglie da ruminare mangiare direttamente dalla busta del supermercato. Tra queste... gli spinaci. Avete mai provato gli spinaci crudi? Che rivelazione! Hanno le foglie leggermente spugnose, allappano appena appena i denti e sanno di fresco!
Qualche anno fa, una mia amica olandese (ciao Marijn se mi leggi!) è spuntata dal nulla con una ricetta che al tempo mi era sembrata a dir poco esuberante: spinaci crudi, ma sei matta? Arance dentro l'insalata, ma dove si è mai vista una cosa del genere? Feta... hmm, se ne può parlare, invece... Ha insistito - e meno male! - e il risultato è stato illuminante, da lì penso che sia cominciata la mia passione per le insalate di frutta e verdura. 

La ricetta non è semplice, è semplicissima!


INGREDIENTI
(per 2 persone)

250 gr. di spinaci crudi
2 arance belle aspre
100 gr. di formaggio Feta
2 cucchiai d'olio evo
un pizzico di pepe macinato fresco

Mi vergogno un po' a scrivere il procedimento. Quale procedimento? Lavate gli spinaci, sbucciate le arance e tagliatene gli spicchi a pezzettini, tagliate anche il formaggio, mettete l'olio e il pepe, girate e pappate! 
NB: le poche volte che ho ceduto alla tentazione di aggiungere il sale me ne sono pentita. È perfetta senza.

VERSIÓN EN ESPAÑOL

Desde que vivo en España, o mejor dicho, desde que vivo también en España, he abierto muchísimo el horizonte de mi paladar: he aprendido a comer calabacines (pues sí, antes los odiaba y ahora los adoro), lentejas, garbanzos, he descubierto los aguacates, me he enamorados de las picotas y sobretodo he descubierto un montón de hojas que se pueden ruminar comer directamente desde la bolsa del supermercado. Entre ellas... las espinacas. ¿Habéis probado alguna vez las espinacas crudas? ¡Vaya revelación! Tienen las hojas como esponjosas, te deja una rara sensación en los dientes y saben a fresco.
Hace unos añitos, mi amiga holandesa Marijn (¡hola Marijn si me estás leyendo!) se salió de repente con una receta que por aquel entonces me pareció como que muy exuberante: ¿espinacas crudas, pero estás loca? ¿Naranjas en la ensalada, y esto dónde lo has visto? Queso Feta... bueno, del queso Feta podemos hablar... Menos mal que insistió porque el resultado fue una iluminación, creo que fue aquel día que empezó mi pasión para las ensaladas de frutas y verduras.

La receta no es simple, ¡es más que simple!



INGREDIENTES
(para 2 personas)

250 gr. de hojas de espinacas
2 naranjas (no muy dulces)
100 gr. de queso Feta
2 cucharadas de aceite de oliva extra virgen
un pizca de pimienta recién molida

Casi que me da vergüenza escribir el procedimiento. ¿Qué procedimiento? Lavamos las espinacas, pelamos las naranjas y cortamos cada gajo en trocitos, cortamos también el queso, añadimos el aceite y la pimienta, removemos y comemos. 
Nota: las poquitas veces que no me he aguantado y he acabado echándole sal, me he arrepentido. Es perfecta sin.

sabato 4 giugno 2011

PASTICCINI AL LAMPONE PER L'ORA DEL TÈ - PASTELITOS DE FRAMBUESA PARA LA HORA DEL TÉ

(versión en español más abajo)

Mi lamento sempre di ricordare troppo poco della mia infanzia. Ma c'è una cosa che non scorderò mai: l'orto di mio nonno, un'oasi verde che sorgeva dove oggi c'è solo una triste rotatoria. Col suo contest, Tuki mi ha riportato alla mente gli odori e i sapori di quel periodo della mia infanzia e soprattutto delle estati che trascorrevo infilata tra i rovi dei lamponi in cerca dei preziosi frutti rossi. Da lì, il collegamento con i pasticcini di mia nonna è stato immediato! È vero, lei li faceva quasi sempre con le visciole, ma è lecito che i nipoti trasformino la loro eredità come meglio credono, no? 
Bene, Tuki prepara il tè, ché arriva la merenda! 

Per i curiosi: sì, quella bambina ingorda sono proprio io! E la signora che ha salvato gli ultimi lamponi dalle feroci fauci mie e di mio cugino è mia nonna. :-)

Chissà perché alla fine ho scritto una poesia... sarà perché la nonna me ne faceva sempre recitare un sacco?

INGREDIENTI
(per una teglia media)

1 tazza (da latte) di zucchero
4 uova
2 tazze di farina
1/2 tazza di olio di semi di girasole
1/2 tazza di latte
2 tazze di lamponi
1 bustina di zucchero vanigliato
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Come tutte le ricette delle nonne, le quantità sono approssimative. Preriscaldate il forno a 180º, lavate i lamponi e metteteli ad asciugare su un pezzo di carta da cucina. Separate gli albumi dai tuorli e montateli a neve con un pizzico di sale. In un'altra ciotola, lavorate i rossi con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e biancastro. Sciogliete il lievito nel latte leggermente intiepidito, facendo attenzione che non trabocchi, dato che si gonfierà parecchio. (L'ideale sarebbe usare una tazza molto grande.) Incorporate l'olio e gli albumi e solo alla fine la farina setacciata, il latte col lievito e la bustina di zucchero vanigliato. Foderate la teglia con la carta forno, versateci il composto, adagiatevi i lamponi spingendoli appena appena verso il basso e infornate per una quarantina di minuti. Non aprite il forno almeno durante i primi venti minuti di cottura. Sfornate dopo aver fatto la prova-stecchino, spolverizzate il dolce con lo zucchero a velo e aspettate che si raffreddi per bene prima di tagliarlo a quadratini. Servite con una tazza di tè caldo (il mio era Pu-erh aromatizzato alla vaniglia).

VERSIÓN EN ESPAÑOL

Siempre me quejo de que no tengo muchos recuerdos de mi infancia. Pero sí que hay algo que nunca podré olvidar: el huerto de mi abuelo, un oasis verde que surgía allí donde hoy hay una triste rotonda. Con su concurso, Tuki me ha llamado a la memoria olores y sabores de mi infancia y sobretodo de los veranos que trascurría entre las zarzas de las frambuesas en búsqueda de mis queridos frutitos tojos. De allí ha sido fácil pensar a los pastelitos de mi abuela. Es verdad, ella solía usar guindas y no frambuesas, pero es lícito que los nietos transformen su herencia como mejor les parece, ¿no?
Bien, Tuki, ¡prepara el té que te traigo la merienda!


INGREDIENTES
(para una bandeja mediana)

1 taza (de las del desayuno) de azúcar
4 huevos
2 tazas de harina
1/2 de aceite de girasol
1/2 taza de leche
2 tazas de frambuesas
1 sobrecito de azúcar vainillado
1 sobrecito de levadura en polvo
1 pizca de sal
azúcar glas

Como todas las recetas de las abuelas, las cantidades son aproximadas. Precalentamos el horno a 180º, lavamos las frambuesas y las dejamos escurrir sobre papel de cocina. Separamos las claras de las yemas y las montamos bien firmes con un poco de sal. En otro cuenco mezclamos las yemas con el azúcar hasta obtener una crema esponjosa y casi blanca. Echamos la levadura en la leche templadita, pero con cuidado: sería mejor usar una taza bien grande ya que se suele hinchar mucho. Añadimos el aceite y las claras y solo al final la harina tamizada, la leche con la levadura y el sobrecito de azúcar vainillado. Forramos la bandeja con papel de horno mojado y estrujado, echamos la masa, ponemos las frambuesas empujándolas ligeramente hacia abajo y horneamos durante unos cuarenta minutos. No abrimos el horno hasta antes de que hayan pasado los primeros veinte minutos. Sacamos el bollo del horno después de haber controlado con un palillo que está listo, espolvoreamos con azúcar glas y lo cortamos en cuadraditos solo cuando se haya enfriado. Servimos con té caliente (el mío era Pu-erh a la vainilla).


PD para los cotillas: la niña golosa de la foto soy yo. Y la señora que ha salvado las últimas frambuesas de los dientes míos y de mi primo es mi abuela. :-)

mercoledì 1 giugno 2011

INSALATA DI GAMBERI E PAPAYA CON CITRONETTE DI LIME - ENSALADA DE LANGOSTINOS Y PAPAYA CON CITRONETA DE LIMA

(versión en español más abajo)

Qualche giorno fa (in realtà è stato prima della mia partenza per Torino, e intanto ho fatto in tempo a tornare a Madrid, andare alla fiera del libro di Bucarest e ritornare ancora a Madrid) ero in giro per negozi da ore. E avevo fame, molta fame. E pure sete, molta sete. Per non parlare del mal di piedi tremendo e del sole che non voleva saperne di tramontare... e più passava il tempo più avevo fame e sete. E la soluzione mentale è stata immediata e efficacissima, una rivelazione: e se prendessi un bel frutto succoso e lo mangiassi con, non so, qualcosa che sappia di mare? E se poi rinfrescassi il tutto con dell'insalata e una citronette di limone? Anzi no, di lime? Insomma, un'idea improvvisa come il temporale che speravo arrivasse a spazzar via quel caldo insopportabile. È stata la spesa più veloce della mia vita, per la prima volta sapevo esattamente cosa volevo. Risultato? L'ho fatta due giorni di seguito!

 INGREDIENTI 
(per 2 persone affamate e assetate)

150 gr. di insalata mista (io: scarola, valeriana e radicchio)
12 gamberi
Una papaya bella fresca
Il succo di un lime
Tre cucchiai d'olio evo
Un cucchiaio abbondante di miele
Un pugno di semini misti tostati (io: noci, semi di zucca e soya)
Sale e pepe

Io ho comprato i gamberi già bolliti (W la Spagna!) perciò mi sono limitata a pelarli. Se invece li comprate crudi o congelati... be', sapete cosa dovete fare! :-) Ora preparate le insalate e poi la citronette emulsionando bene l'olio col miele, il succo del lime, un po' di sale e pepe e tagliate la papaya (il primo giorno io ne ho fatto delle palline e il secondo dei dadini), tuffate una manciata di semini sul tutto, mescolate con cura e... gnammi!!


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Eleonora. È la mia prima volta, spero di non combinare pasticci.


VERSIÓN EN ESPAÑOL

El otro día (en realidad fue antes de mi viaje a Turín, y mientras tanto me ha dado tiempo volver a Madrid, ir a la feria del libro de Bucarest y volver otra vez a Madrid) llevaba horas de tiendas. Y tenía hambre, mucho hambre. Y sed, mucha sed. Por no decir que me dolían los pies y el sol no quería ponerse. Yo tenía cada vez más hambre y más sed. Y la solución fue inmediata y muy eficaz, una revelación: ¿y si cogiera un fruto jugoso y lo comiera, no sé, con algo que sepa a mar? ¿Y si le diera un toque fresquito con una citroneta de limón? O aún mejor, ¿de lima? Total, una idea inesperada como la tormenta que esperaba llegase y se llevase aquel calor insoportable. Fue la compra más rápida que he hecho nunca, por primera vez sabía exactamente lo que quería. ¿El resultado? ¡Una ensalada que repetimos también el día siguiente!


 INGREDIENTES
(para 2 personas hambrientas y sedientas)

150 gr. di ensalada mixta (yo: escarola, canónigos y radicchio)
12 langostinos
Una papaya bien fresquita
El zumo de una lima
Tres cucharas de aceite de oliva virgen
Una cuchara llena de miel
Un puñado de pipas mixas tostadas (yo: nueces, pipas de calabaza y soja - las del Mercadona)
Sal y pimienta

Si los compramos ya cocidos (como hice yo - ¡Que viva España!) no tenemos que hacer nada más que pelarlos. Y si no... pues sabemos qué tenemos qué hacer, ¿no? :-) Ahora preparamos las ensaladas y la citroneta mezclando bien el aceite con la miel, el zumo de la lima, un poquito de sal y pimienta. Cortamos la papaya (el primer día yo hice unas pelotillas y el segundo unos daditos), echamos las pipas encima, mezclamos con cuidado y... ¡a comer!